Io son partito una sera
al chiar di luna,
sperando di trovar lontano
un po' di fortuna
e nel partir tutto dovrò lasciare
questo l'è 'l destin,
questo l'è 'l destin
di chi vuol emigrare.
Lassù sui monti in mezzo al freddo
freddo gelato,
pensando a tutte quelle cose
che io ho lasciato
e nel mio cuor mi vien la nostalgia
di dover lasciar,
di dover lasciar
la bella Italia mia.
Ritorneremo al mes di maggio,
di maggio pieno,
quando sui prati verdeggianti
si taglia il fieno
e con gli amici canto in allegria
son tornato alfin,
son tornato alfin
alla casetta mia.
O bella bimba dalle labbra
fresche di rosa,
se tu acconsentirai ti voglio
mia per sposa,
ma prima voglio un piccol nido mio
mai più lontan,
mai più lontan
dal paesello mio.
Ci è stata cantata da un gruppo di anziani di Azzago
capitanato da Giovanni Salvagno (Grezzana, 1927)
Tratto
dal
libro "La Moscarola"
Editrice La Grafica di
Vago di Lavagno (VR)-
GBE Gianni Bussinelli
editore, 2017